Domenica 27 gennaio in occasione della fiera Agriest 2019 si è svolto presso la sala convegni Udine-Gorizia Fiere il X Meeting di Apicoltura in FVG. L’evento promosso dal Consorzio Apicoltori della Provincia di Udine si conferma essere un importante momento di incontro e confronto tra diverse realtà apistiche, nonché di approfondimento per tutti gli apicoltori che partecipano sempre numerosi.
Il convegno si è aperto con la presentazione dei relatori e il saluto delle autorità, in particolare dell’Assessore alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier e poi del presidente del Consorzio dott. Luigi Capponi. Si è poi proseguito con l’interessante relazione del dott. Paolo Fontana (Fondazione Edmund Mach-San Michele all’Adige) sull’importanza di tutelare la biodiversità delle sottospecie autoctone di Apis Mellifera. Infatti, pur essendo allevata dagli apicoltori da molti millenni,l’ape non può essere considerata un animale domestico e, laddove la specie è autoctona, ricopre un ruolo insostituibile, in quanto insetto pronubo delle flore locali al servizio dell’ecosistema, ed è indispensabile per la conservazione della biodiversità e il mantenimento degli equilibri naturali locali, specialmente in una regione di confine come la nostra. Questo è anche quello che si propone la Carta di San Michele all’Adige firmato l’anno scorso da esponenti della ricerca scientifica e da personalità di rilievo nel mondo dell’apicoltura e dell’ambientalismo. La parola poi è passata al dott. Gustavo Mazzi (Presidente ISDE-Associazione Italiana Medici dell’ambiente-sezione PN) il quale ha esposto quali sono gli effetti di alcuni pesticidi (come ad esempio il mancozeb o il clorpirifos). Tali sostanze oltre a essere responsabili di tumori,diabete, calo della fertilità ecc.. agiscono anche come interferenti endocrini impedendo al nostro organismo di creare o far funzionare gli ormoni necessari al suo corretto funzionamento.
Dagli effetti dannosi per la salute si è passati a quelli per l’ambiente con l’intervento del dott. Lorenzo Furlan (Veneto Agricoltura), il quale ha esposto come il largo uso di insetticidi, in particolare quelli sistemici come i neonicotinoidi, nel mais, nelle colture erbacee, nella frutticoltura e nella viticoltura ha causato un grave impatto sull’ambiente di cui fanno parte anche le api . La soluzioni principale è l’applicazione della difesa integrata come prevista dalla norma vigente, obbligatoria in Europa dal 2014; ossia l’effettiva valutazione dei livelli di parassiti nelle diverse aeree coltivabili per intervenire solo ove necessario (meno del 5% della superficie coltivata per mais alla semina) tenendo in considerazione l’uso di insetticidi solo laddove non ci siano altre soluzioni. In concreto per il mais l’applicazione delle strategie di difesa integrata (ad esempio la rotazione delle culture, modelli previsionali o l’uso di trappole e soglie di danno) è risultata essere molto più economica della concia preventiva della sementi con insetticidi.
Il dott. Marco Porporato (Università di Torino- DISAFA Osservatorio di Apicoltura) ha , poi, esposto la situazione attuale sulla diffusione della Vespa Velutina in Italia, riportando come dall’inizio del progetto LifeStopVespa la propagazione del calabrone sia molto diminuita e di particolare interesse è stata la spiegazione sull’utilizzo di un diodo posizionato sul dorso dell’insetto il cui segnale viene captato da un radar armonico che permette di rintracciare la posizione del nido e quindi la sua distruzione.
L’ultimo intervento è stato quello della dott.ssa Elena Driussi (Università degli Studi di Udine) che ha riportato i risultati della ricerca sperimentale effettuata in alcuni apiari dell’alta pianura friulana (aree prative e agricole) con diverso livello di naturalità. Lo studio ha evidenziato come nelle aree di prati stabili, anche a fine stagione (per minore mortalità), le famiglie di api abbiano presentato condizioni di salute in genere migliori in confronto agli alveari collocati nelle zone agricole. Alcune analisi sono ancora in via di definizione, ma tale ricerca offre sicuramente degli ottimi spunti di approfondimento.
Si ringraziano tutti i relatori e tutti coloro che hanno partecipato.