Il giorno 16 c.m. è entrato in vigore il nuovo Manuale operativo riferito all’Anagrafe Apistica, in attuazione del Decreto Legislativo 134/2022 che prevede l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/429 in materia di riorganizzazione del sistema d’identificazione e registrazione, denominato Sistema I&R. Questo decreto riguarda la registrazione e riconoscimento degli stabilimenti in cui sono detenuti animali o materiali germinali. Dovrebbe anche garantire la tracciabilità degli animali e dei prodotti di origine animale e, pure, il supporto per l’applicazione efficace delle misure di prevenzione e controllo delle malattie e contribuire alla tutela della salute pubblica. Il Decreto in questione, purtroppo, ha completamente ribaltato il concetto di allevamento per l’apicoltura. Prima infatti, con il termine allevamento veniva considerato, per l’apicoltura, l’azienda intesa nel suo complesso ( quindi tutti gli apiari che l’azienda possedeva venivano considerati un unico allevamento) ora, invece, con la modifica in atto l’allevamento corrisponde all’apiario, ogni singolo apiario posseduto dall’apicoltore. Questo ribaltamento farà in modo che ogni apicoltore, che ha più di un apiario o svolge attività di nomadismo, dovrà soggiacere ad un aumento insostenibile di operazioni da tracciare in Anagrafe poiché sarà obbligato a dichiarare centinaia di trasferimenti di materiale da un allevamento all’altro. Per capirci: se io ho due apiari, prima dell’attuale decreto potevo, liberamente, spostare un nucleo, una famiglia, una regina da un apiario all’altro purché denunciati, ora invece ogni spostamento dovrà essere dichiarato e registrato in Banca Dati Nazionale. Ciò sembra una cosa assurda per l’apicoltura perché le api non sono paragonabili alle vacche o ai maiali e gli apiari non sono stalle! Per questo motivo UNAAPI, in persona del suo Presidente Giuseppe Cefalo, ha immediatamente chiesto un incontro urgente con il Sottosegretario Gemmato per cercare di trovare, insieme, una soluzione equa che tenga conto delle esigenze dell’apicoltura e della sua peculiare attività. Si precisa che pure FAI ha chiesto il medesimo incontro per addivenire ad una soluzione proponibile (aggiungo: il documento non poteva essere fatto unitariamente per avere un peso specifico maggiore?). Sentito la segreteria del Consorzio riferisco che la Banca Dati ancora non ha recepito le novità di questo decreto, per cui nelle more burocratiche credo che ancora sia possibile una soluzione e, soprattutto, non siano applicabili le nuove disposizioni e le relative, eventuali, sanzioni.
Si allega nota trasmessa da UNAAPI lettera-al-Sottosegretario-M.Gemmato
Il PRESIDENTE: Luigi Capponi