Come reso noto da diverse testate giornalistiche locali e non, si è conclusa con 21 patteggiamenti, a 7 mesi e 16 giorni di reclusione e 3.800 euro di multa per ciascun agricoltore, per un totale di 79.800 euro, l’inchiesta della Procura di Udine che ipotizzava l’inquinamento ambientale colposo dopo la moria di api riscontrate nella campagna friulana tra le arnie vicine a campi di mais. L’inchiesta, condotta dal pm Viviana Del Tedesco, contestava ai 21 agricoltori la semina di mais preventivamente conciato con “neonicotinoidi”, prodotti fitosanitari utilizzati in agricoltura come insetticidi e antiparassitari ma il cui impiego è vietato per la concia delle sementi, per i cereali e le colture che attraggono le api.
Molto importanti risultano le parole del Procuratore Antonio De Nicolo “Massima attenzione all’ambiente, che è un bene di tutti. Non c’erano elementi per dire che gli agricoltori volessero la scomparsa delle api – ha spiegato – ma abbiamo valutato con attenzione l’ipotesi colposa. Siamo persuasi che si sia trattato di un’incuria, per l’uso di sostanze che andrebbero impiegate con tantissime precauzioni che, nei singoli casi, non sono state rispettate”. La Procura, inoltre, sottolinea come non si sia voluto creare un contrasto tra agricoltori e apicoltori: “Entrambi sono indispensabili e produttori di eccellenze”.
Sono disponibili i link degli articoli completi del Messaggero Veneto e de Il Friuli
Messaggero Veneto. Moria di api per il veleno nei campi di mais, patteggiano 21 agricoltori
Il Friuli. Moria di api: raffiche di patteggiamenti