Stagione apistica da dimenticare: le produzioni primaverili pregiate sono state scarse o assenti e, per evitare la perdita delle famiglie, si è resa quindi necessaria la nutrizione di soccorso. Leggermente migliori sono state le produzioni estive, soprattutto nella zona pedemontana e montana. Quest’anno, forse a causa della elevata temperatura di fine estate, l’importazione del polline e nettare di edera è stata scarsa ed in alcune zone si è resa necessaria, nuovamente, la nutrizione di soccorso soprattutto nelle zone della pianura.

Infestazione da Varroa: durante  le mie visite ho riscontrato che, nella maggior parte degli apiari, forse a causa di blocchi di covata avvenuti in modo naturale e delle condizioni climatiche anomale, le famiglie risultavano nella media con scarsa infestazione di Varroa (verificata con il VEC), mentre in qualche alveare dello stesso apiario stranamente la famiglia era collassata a causa dell’elevata infestazione del parassita.

Trattamento fine stagione: vista la situazione climatica di questi ultime settimane, con temperature notevolmente sopra la media, è probabile che le regine stiano deponendo. Sarebbe quindi opportuno ed urgente, per coloro che non lo hanno ancora fatto, procedere con il trattamento di pulizia finale della Varroa con acido ossalico. Rammento, a chi utilizza il prodotto gocciolato, di utilizzare 5 ml di soluzione per ogni interfavo, dove sono presenti le api e, per non sprecare il prodotto, evitare di gocciolare negli interfavi vuoti. Sarebbe opportuno inoltre, nelle ore centrali della giornata con temperature superiori a 13 gradi, verificare su 1 – 2 alveari se vi è eventuale presenza di covata opercolata, ove, sicuramente, sarà presente la maggior parte della Varroa. Se trovate il parassita è opportuno rimuovere la zona opercolata tagliando la porzione di favo e successivamente eseguire il trattamento.

Restringimento del nido: è opportuno che le famiglie siano ristrette sui soli telaini coperti da api, disponendo sui due lati almeno due telai di scorte con miele e polline. I telaini rimossi andranno lasciati nella zona oltre il diaframma.

Avvelenamenti: durante l’annata ci sono state segnalazioni.

Scorte: durante il trattamento è opportuno verificare la presenza di scorte di miele non cristallizzato, ed eventualmente integrare la scorta, inserendo direttamente  un pacco di candito sui favi sopra il glomere e coprire il tutto con un foglio di nylon, che farà da raccoglitore di condensa utilizzabile poi dalle api per sciogliere il  miele cristallizzato od il candito; successivamente il coprifavo va rovesciato.

Vi ricordo che presso la segreteria del Consorzio è disponibile, anche quest’anno, gratuitamente, il calendario 2025 dove sono presenti bellissime fotografie sul mondo delle api e consigli tecnici mensili.

Sperando che la prossima stagione apistica sia migliore, Vi porgiamo i nostri migliori auguri di Buone Feste!

Dicembre 2024

Il tecnico: Roberto De Cecco