La situazione degli alveari in queste prime fasi primaverili è complessivamente positiva, nonostante il periodo sia stato umido e piuttosto freddo. Nelle zone di pianura alcune giornate di bel tempo hanno consentito alle api di accumulare scorte di nettare di ciliegio e tarassaco e in numerosi casi sono andate a melario; le api, inoltre, hanno manifestato un’ottima propensione alla costruzione di cera come non si vedeva da anni. In alcune aree della pedemontana, quelle più fredde e indietro con le fioriture, le famiglie di api hanno poche scorte e quindi vanno nutrite se necessario. In montagna la situazione è complessivamente buona anche se ovviamente in ritardo rispetto alla pianura.
Per quanto riguarda la sciamatura lo sviluppo degli alveari piuttosto forte nelle aree di pianura sta portando ad un anticipo del fenomeno soprattutto in quegli apiari in cui si è cercato di ottenere la produzione primaverile di tarassaco e ciliegio e non si è provveduto a ridurre la forza degli con il pareggiamento, la levata di favi di covata e api e l’inserimento di fogli cerei. Si consiglia di adottare diverse tecniche di controllo del fenomeno della sciamatura come il taglio delle ali della regina, il salasso artificiale con la conseguente formazione di nuclei e l’applicazione se necessario di diverse tecniche di ingabbiamento o confinamento delle regine in prossimità della fioritura dell’acacia.
Per quanto riguarda gli spopolamenti, sono stati riscontrati fenomeni sporadici e di scarsa entità, irrilevanti dal punto di vista dello sviluppo degli alveari rispetto a quanto accaduto negli anni precedenti. E’ stato segnalato soltanto un caso molto grave, non per questo meno importante nelle aree intorno ad Oleis.